Ciro Rigione

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Rizla
view post Posted on 6/4/2010, 14:45




Ciro nasce musicalmente nella sua città, Napoli, dove nel giro di qualche anno diventa una vera e propria star della canzone Napoletana.
Incide moltissimi dischi e pubblica persino un libro contenente la sua biografia.
Antonio Capuano sceglie uno dei suoi brani “Chillo va pazzo pe’ te” come colonna sonora del film “Pianese Nunzio 14 anni a maggio” in concorso al “Festival del cinema di Venezia” ed il successo di Ciro aumenta strepitosamente in tutta Italia fino a portarlo in tour negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2001 pubblica una raccolta dei suoi maggiori successi contenente I’ inedito “E Ti Giuro” che risulta uno dei brani più programmati da tutte le radio.
Costretto per una “fastidiosa” omonimia a cambiare il suo nome d’arte da Ciro Ricci a Ciro Rigione, il pubblico ne riconosce comunque il successo per la sua straordinaria bravura.
Questo a dimostrazione che la musica di Ciro dove arriva tocca il cuore e riceve consensi. Da qui la decisione di realizzare un album completamente in Italiano “CERCO”, con un “sound moderno” e fortemente rinnovato al fine allargare i consensi in tutta Italia.
Spronato dalla continua voglia di comunicare con il pobblico, nel dicembre 2004 comincia a registrare il nuovo album pieno di belle sorprese, dalla musica ai testi agli arrangiamenti, per finire ai missaggi negli States per dare quella caratteristica dei suoni, quel sound ben diverso, il tutto ben condito nel nuovo album “TU SEI”, contenente 12 brani.
Il suo nome, all’anagrafe, è Ciro Rigione; ma per tutti fino agli inizi del 2003 è stato Ciro Ricci.
Dire Franco Ricci significa far tornare alla mente un periodo d’oro della canzone napoletana fra gli anni ‘50 e ‘60, con il grande Festival della Canzone Napoletana che gareggiava in popolarità con quello di San remo.
Ciro entrò ih buonissimi rapporti con il famoso cantante e spesso si ritrovava con lui a cantare le sue canzoni; Ciro Ricci, dirà nella sua biografia “. ..mi parlava dell’arte del canto e di quanto è bello potersi esprimere con la musica e con le canzoni.
Forse fu proprio lui a farmi nascere dentro il mio smisurato amore per la musica.
Franco Ricci mi trattava come un padre…”. Una sera, durante un concerto di Franco Ricci, il pubblico più giovane iniziò a fischiare la sua esibizione; Ciro ne soffrì profondamente, come se avessero contestato suo padre.
Così fece una promessa a se stesso: se un giorno avesse cantato, se avesse realmente intrapreso la carriera di cantante, lo avrebbe fatto prendendo il nome d’arte di quell’uomo cui aveva tanto voluto bene e che allora stava iniziando a vivere una fase di declino della sua carriera. Se avesse cantato, si sarebbe chiamato Ciro Ricci.
 
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